BR1 ha scritto:BR1 verso Dark Sertum.
1) Carlo io non riesco ancora a capire questo tuo sentimento continuo di rimarcare la superiorità di determinati elementi sugli altri, dinnanzi alla legge siamo tutti uguali, siamo tutti uomini che vengono giudicati da altri uomini poichè abbiamo compiuto un reato!Che tu abbia ucciso una persona o che tu stia giudicando una persona sei pur sempre un uomo, nessuno dei due è superiore dal momento in cui lo stesso giudice può, in qualsiasi momento, divenire un POTENZIALE assasino. Per quanto riguarda il trattamento dei carcerati, effettivamente allo stato attuale hanno molte concessioni, però capisci che l'Italia è uno stato occidentale che in qualche modo deve rispettare dei trattati mondiali sul rispetto dei diritti dei carcerati! Beccaria scrisse qualcosa a riguardo circa due secoli fà! Comunque, e parlo con cognizione di causa, i carcerati non hanno realmente tutti questi diritti che io vado a millantare, mio padre è stato diversi mesi in carcere per motivi politici durante gli anni '80, e mi racconta cose che sono lontane anni luce dalla legalità! E quà mi fermo. P.S. Non rispondo a domande su mio padre perchè troppo personali e comunque fuori dal contesto del forum.
2) Carlo questa è una cosa soggettiva, forse tu ritieni più importante la vita dell'individuo e reputi che la massima punizione sia togliere questo bene, mentre io ho sempre ritenuto più importante la libertà nell'individuo e reputo che togliere la libertà ad un uomo sia la massima punizione!!! Ma ripeto si tratta di una cosa soggettiva!
3) Il pedofilo sè è malato, in quanto tale, deve essere curato e non ucciso! Anche perchè nessun medico(nessuno Stato) ucciderebbe un malato poichè è un dovere del medico(dello Stato) curare una persona e recuperarla! Qualsiasi persona anche un pazzo pluriomicida, per il medico(per lo Stato) è deontologicamente uguale ad un suo altro paziente.
Gesu disse:"Avete inteso che fu detto: occhio per occhio dente per dente. Io invece vi dico ci non resistere al male; anzi se uno ti colpisce la guancia destra, volgigli anche la sinistra".
( Vangelo secondo Matteo 6.9).
4) Sè il criminale compie un gesto criminoso è anche colpa della società che non ha saputo educare quel determinato cittadino; Quindi è un dovere della società recuperare e rieducare chi è in qualche modo ineducato. Poi mi spieghi come fai a correggere e riabilitare una persona se quella non sbaglia? ( non è assolutamente un tentativo di giustificazione verso i criminali).
Credo che tutti, entro i limiti della decenza, abbiano diritto ad una seconda opportunità (sempre dopo aver scontato i propri peccati intendo)!!!
5) Gli errori giudiziari sono imprescindibilmente INACCETTABILI soprattutto sè un giudice deve scegliere tra la vita e la morte di un imputato! La soluzione migliore è quella di non giudicare una persona sè non si ha la sicurezza totale, ovvero l'imputato è stato ripreso mentre effettuava il misfatto! Ciò è molto difficile che avvenga quindi la cosa migliore è sbattere in galera l'imputato oppure non decidere. In entrambi i casi non hai ucciso una persona che magari dopo pochi anni si scopre essere innocente. Credo sia la soluzione migliore per limitare al minimo i danni di un errore giudiziario.
In conclusione, reputo delle barbarie quelle che spesso sentiamo raccontarci dai mezzi di comunicazione, provo ancora più ribrezzo nei confronti di chi compie certe azioni e molto spesso, sentendo di assoluzioni e riduzioni della pena vorrei poter essere io stesso ad eliminare tali soggetti dalla faccia della Terra.
Però è necessario riflettere con freddezza e distacco altrimenti la nostra ira ci offusca la vista, l'odio ci indurisce il cuore e la violenza arma le nostre mani facendoci divenire tali e quali ai carnefici che con tanto ardore e forza d'animo combattiamo.
1) Ribadisco di essere superiore ad un criminale. Se tu ti senti alla stregua o inferiore, buon per te. C'è differenza tra un potenziale delinquente ed un delinquente. E negando questa differenza si offende ogni persona civile ed onesta.
2) Si, infatti è soggettiva. Ad ogni modo per me ho già deto che non è una punizione, bensì una liberazione.
3) La pedofilia non può, né merità, d'esser guarita. Io guarisco le persone che se lo meritano, non chi solo perchè fa danno, deve meritare una cura.
E io ti dico sì, porgi l'altra guancia, ma non la tua vita o i tuoi beni: potresti perderli se concederai un'altra possibilità ad un criminale.
4) Prima di tutto è la famiglia che educa un individuo, la società influisce assai poco, e non per forza in maniera positiva. E come puoi capire la famiglia non sempre è come dovrebbe. Ma soprattutto, cosa che mi ha colpito, hai detto che una persona dovrebbe avere una seconda possibilità (di ammazzare ancora, forse?) perchè così almeno può essere riabilitata o dimostrare d'esser stata recuperata.
Allora dimmi, tu sei in grado di riabilitare i morti? Sei capace di riabilitare le ragazze stuprate? Sei capace di riabilitare una famiglia derubata? Sei capace di garantire protezione in questi termini? No: allora niente seconde possibilità. Che ognuno sconti la sua pena, e che questa duri il più possibile. Uno Stato non serve a dare altre possibilità: serve a difendere la sicurezza di chi lo abita.
5) Ora dici che la soluzione più "benevola" in caso di errori giudiziari è la galera, ma prima non dicevi che invece la soluzione peggiore era il carcere?
E poi hai detto che ogni condanna potrebbe esser un errore, quindi che fai, ti culli nell'indecisione?
La mia conclusione (che tale presumo non sarà) è che ognuno può far buon viso a cattivo gioco fin quando gli pare, ma tutto stranamente cambia quando si è i primi ad esser colpiti, ed improvvisamente si diventa intolleranti. Io non mi sforzerei di capire un ladro che ruba il mio denaro, un assassino che uccide i miei genitori o i miei amici, un pedofilo che rovina la vita di un mio parente o uno stupratore che distrugge la vita della mia ragazza. Io impazzirei. Pensateci un attimo. Siate solidali con chi è stato vittima di queste cose e tentate di capire quanto si può esser crudeli a perdonare chi non merita perdono. Merita più considerazione chi subisce il danno, non chi ne è causa. E così non la riceve di certo.
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