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    Messaggio Da Ishramit Lun Ago 25, 2008 9:46 pm

    OK, sposto qui:

    1
    Un libro insolito


    “Non è possibile! Ho studiato lingue e scritti per anni e non ho mai visto niente del genere!” mi disse il linguista in quel momento.

    E, in effetti, ogni parola era scritta in lingua diversa e cambiava continuamente forma, ricevetti questo libro la scorsa notte da un ragazzo molto strano. Beh, faceva quasi paura…

    Mi si avvicinò di soppiatto durante la notte e mi si parò davanti, non poteva essere reale, era completamente coperto di ferite e sangue, si sangue, il sangue brillava nei suoi occhi, come lacrime, non poteva essere ancora vivo…

    Così, ad un certo punto, parlò, cioè io sentii la sua voce, poiché la bocca non si apriva, la sua espressione non cambiava, però io sentii lo stesso:”Questo mondo sta per finire Leonard, devi ascoltarmi…” e io spaventato ribattei:”Come fai tu a sapere il mio nome?” e subito ebbi risposta: “Questo non ti riguarda, devi solo ascoltarmi…” e io feci cenno di si:”E’ giunto il momento che tutti voi sappiate cos’è veramente successo in questo mondo da quando voi umani vi abitaste, ho raccolto le mie memorie in questo libro, spero ti sia di aiuto.” E detto questo, sparì…

    Beh, ora ritorno a casa sicuro del fatto che non saprò mai cosa voleva dirmi.

    Entro in casa, mia moglie e mia figlia non ci sono, probabilmente sono ancora quella festa di compleanno, sono stanchissimo, e, appena metto piede in camera, ecco che succede un’altra volta… questa volta però sembra in piena salute, indossa un lungo cappotto nero con il cappuccio e non c’è traccia di sangue. Si toglie il cappuccio così che possa vedere i suoi capelli neri e mi dice, questa volta normalmente:”Così non riesci a leggere il pluteano, dovevo immaginarlo, in questo caso, porgimi quel libro…” gli mostro il libro ed egli pronuncia alcune parole che prima d’ora non avevo mai sentito, forse appartengono a quella lingua di cui mi ha parlato… Così mi riconsegna il libro dicendo: ”Ora potrai capire quello che è scritto in questo libro.“ e in un attimo scompare dalla mia vista.

    Mi risveglio nel mio letto, che sia stato tutto un sogno? La risposta giunge subito ai miei occhi…
    Il libro è lì a terra ora, sulla copertina c’è un simbolo la cui vista mi turba non poco…


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    2
    INFERNO




    A questo punto vengo assalito dalla curiosità e apro il libro. Nella prima pagina vi è scritto: ”Quello che stai per leggere è il racconto di quel che ho visto durante la mia permanenza in questa terra. leggendola capirai ciò che è successo, succede e succederà, consideralo un gesto di compassione verso la razza che un tempo amai e che ora si sta estinguendo, affido a te il compito di salvare gli umani da loro stessi, ma ricorda… Se infine riuscirai l’unico che dovrai ringraziare sarà il Signore…” Già queste poche righe mi hanno spaventato… Vorrà forse dire che un pericolo incombe sull’umanità e che io ho il potere di fermarlo? Impossibile… Mah… Salvare gli umani da loro stessi che vorrà mai dire? Continuo a leggere, inizio ad osservare le prime righe e… Il libro non è più tra le mie mani! Mi guardo intorno, non sono più nella mia camera, cosa sta succedendo?

    Mi trovo in uno strano luogo, non vi è nulla, né luce, né vento, niente di niente, solo una totale ed imperforabile oscurità…

    Ad un certo punto il silenzio si ruppe, una voce urlò: ”Lord Samael, ci siamo riusciti, l’abbiamo preso!”.

    A quel punto mi si avvicina un uomo, non riesco a vederlo bene a causa dell’oscurità ma ecco che dalla parte opposta ne arriva un altro seguito da un ragazzino che assomiglia terribilmente a quello della sera scorsa… Stranamente riesco a vederlo benissimo…

    L’uomo accanto a lui esclama, esaltato: ”Perfetto, finalmente una buona notizia, non credi Ishramit?” il ragazzo fa cenno con la testa, lo sguardo perso nel vuoto.

    “Cos’hai, non sei felice? Finalmente faremo piazza pulita di quella feccia!”

    E il ragazzo ribatte: ”Padre, perché vuoi distruggere gli umani? Non è saggio andare contro di Lui, così non ti dimostri migliore di Lucifer”

    E Samael risponde: ”Ti sbagli Ishramit! Lui li ha creati, li chiama figli! Non capisci? Vuole rimpiazzarci!”

    Il ragazzo scuote il capo in segno di resa.

    “Padre, il Flauros è da questa parte!”

    “Quante volte ti ho detto Caelor che non posso neanche guardarlo? E’ per questo che lo devi usare tu!” Così sento una voce incorporea che, evidentemente, si rivolge a me:”Sentivo che dovevo fare qualcosa, mio padre aveva perso il senno e, invece di vegliare sugli umani come tutti coloro che appartengono alla mia specie, decise di distruggerli, diceva di sentirsi trascurato, così decisi di ostacolarlo.”

    Il ragazzo inizia a correre verso il fratello e gli chiede: “Dov’è il Flauros?”

    E questi risponde:”Di là.” E gli indica la strada.

    Così mi ritrovo in un'altra stanza, identica a quella di prima, un oggetto piramidale risplende di una strana luce rossa.

    In questo momento Ishramit entra nella stanza e afferra l’oggetto, il quale si apre comn una grande esplosione e con la conseguente scomparsa del ragazzo.








    3

    PARADISO






    Leonard era nello studio di uno psicologo e, nonostante questi gli chiedesse spesso di fermarsi, continuò a parlare e a raccontare di ciò che aveva visto.

    Quindi affermò che dopo l’esplosione si era ritrovato in un altro luogo, neanche lì riusciva a vedere niente ma questa volte a causa della luce accecante, ma che non sentiva più la paura, scomparsa per far posto alla gioia, forse provocata da quel dolce calore che si avvertiva nell’aria.

    A questo punto il dottore lo colpì ed egli smise di parlare:

    “Signor Rhine, le volevo chiedere di raccontare più lentamente…”

    “S-si, scusi, ero talmente preso…”

    “Non importa, continui pure…”

    Allora, ero arrivato in quel luogo, e non riuscivo a vedere niente, tranne Ishramit. Egli stava in piedi avanti a me, coprendosi gli occhi, probabilmente anche lui era rimasto accecato.

    Ad un certo punto sentii una voce, essa ripeteva:

    “Vieni qui Ishramit, ho bisogno di parlarti!”

    E l’altro rispose:

    “Chi sei? Dove sei? Aiutami, non riesco più a vedere!”

    “L’unica cosa che devi fare è aprire gli occhi!”

    In quel momento si levò un urlo, quel ragazzo doveva aver provato un dolore indescrivibile, ma poco dopo lo vidi inginocchiarsi e ringraziare un’entità che io non riuscivo a vedere.

    “Bentornato Ishramit, ti aspetto da davvero molto tempo…”

    “Signore, ditemi, perché sono qui? In che modo posso servirvi?”

    “Perchè mi parli così? Non sono il tuo signore, parlami come parleresti ad una persona che ami, per cui provi amore.”

    “Amore? Cos’è l’amore? E perché dovrei parlarvi in altro modo? Dopotutto voi risvegliate in me un’emozione talmente gradevole, non ho mai sentito tutto questo calore”

    In effetti era vero, il luogo n cui mi trovavo era pervaso di un’atmosfera talmente calda e sollevante che mi fece dimenticare tutte le mie preoccupazioni.

    “Perché il compito che sto per affidarti non può essere svolto per semplice fedeltà, tu sei nato per servirmi proprio come tutti i tuoi simili ma questa volta per riuscir nell’intento dovrai volerlo con tutto te stesso, poiché io non ti costringerò”

    A questo punto il giovane si alzò:

    “Dimmi, allora, perché devo farlo proprio io? Non hai ancora risposto alla mia domanda!”

    “Alle tue domande vi sarà presto risposta ma sappi che ho scelto te perché hai dimostrato di saper scegliere da solo la via giusta, strappando il Flauros dalle mani di Samael!”

    Ishramit si arrese:

    “Allora, cosa devo fare?”

    “Come già saprai, voi non siete le uniche creature che ho creato, ce ne sono molte altre, di alcune non avrai mai sentito parlare, ma ci sono degli esseri a cui ho concesso la libertà.”
    ”Gli umani…”


    “Esatto, in essi ho riposto parte della mia essenza, ma si possono ingannare facilmente, anche se il loro futuro è segnato possono sbagliare e ad un certo punto potrebbero anche scegliere di affidare la loro anima a Helel.”

    “Pensavo che fosse sempre stato così, dato che nel periodo di prova le loro azioni sono libere…”

    “Infatti, ma un’entità ora vuole impadronirsi di loro per distruggerli, guidata dalla gelosia, Samael”

    “Mio padre…”

    “Il tuo scopo è impedirlo”

    “Come posso farlo?”

    “Metatron ti spiegherà tutto, la sua somiglianza con Samael lo rende la persona che lo conosce di più dopo di me, poi hanno avuto anche delle divergenze quindi Metatron mi ha chiesto di lasciare il compito a lui.”

    In quel momento un’altra figura si avvicinò e chiese ad Ishramit di seguirlo, così lo feci anch’io.

    Entrammo in una stanza tappezzata di strani simboli, al centro dei quali appariva la stessa forma geometrica: il triangolo.

    In questo luogo c’era anche una strana finestra che si apriva verso un ambiente oscuro.

    Ad un certo punto Metatron si rivolse ad Ishramit:

    “Il signore ha affidato a te il compito di fermare Samael, quindi dovrai sapere alcune cose…

    Innanzi tutto dovrai apparire come un umano, questo ti riuscirebbe meglio se tu fossi uno di loro…”

    “Ma io non lo sono!”

    “Nel posto in cui andrai lo diventerai, ma ci sono alcuni aspetti che t’intralcerebbero, oltre la difficoltà d’adattamento che proverai all’inizio, quindi ti sarà concesso di poter ricorrere alla tua vera forma in caso di necessità e il Tempo non avrà effetto su di te.”
    ”Tempo? Cos’è il Tempo?”


    “Diversamente da quelli come me e te, gli uomini e le creature che vivono insieme a loro non vivono eternamente come tali e, prima o poi, muoiono, tu invece non morirai, non potrai tornare qui rima di aver portato a termine il tuo compito, a meno che tu non scelga di rinunciare, in quel caso potrai fare ritorno immediatamente…”

    “ Bene.”

    “Hai ancora il Flauros con te?”

    “Si”

    “Dammelo, ti verrà restituito quando saprai come usarlo”

    Ishramit porse con riluttanza l’oggetto a quell’essere, ora seduto su un trono, mentre una frusta calava inesorabile verso di lui.

    “Ora iniziamo, oltre questa finestra vedrai qualcosa che ti renderà invulnerabile al tempo, sei pronto?”

    “Si, lo sono.”

    “Allora osserva questo punto oscuro, esso è fonte di vita per gli umani, lo usano anche per osservare il tempo scorrere.”

    Io mi avvicinai alla finestra e non vidi altro che un grande oggetto luminoso, che fosse il sole? Eppure si parlava di “frammento di oscurità”.

    Ad un tratto la forma del sole cambiò, si trasformò nel simbolo sulla copertina del libro, iniziò a girarmi la testa e svenni…



    Ultima modifica di Ishramit il Mer Nov 12, 2008 2:31 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da Red Apple Mar Ago 26, 2008 10:14 pm

    Ho già commentato, e sinceramente mi piace molto. Mi hai incuriosito tantissimo,e mi appassiona. Non vedo l'ora di leggerne il seguito.
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    Messaggio Da Ishramit Mar Set 09, 2008 10:44 pm

    4

    NASCITA


    “Svegliati!”

    Qualcuno mi stava chiamando, ma io non avevo il controllo sul mio corpo, era come se ci fosse qualcun altro dentro di me.

    Ad un certo punto aprii gli occhi e sentii subito un’enorme paura, come se non l’avessi mai fatto prima, un serpente strisciava sul mio corpo che con uno scatto lo fece volare ad almeno un metro di distanza per poi mettersi a correre. Vedevo il suolo scorrere veloce sotto di me, ma non mi preoccupava molto, quello che veramente mi turbava era che… il serpente avesse parlato!

    Arrivai ad un fiume e il mio corpo si mise automaticamente in ginocchio e immerse il braccio destro nell’acqua gelida del rapido corso d’acqua, solo in quel momento mi accorsi che faceva molto male.

    Guardai nell’acqua, la mia immagine era riflessa, ma era quella di qualcun altro!

    In quello specchio naturale s’intravedeva un ragazzo, dal volto sembrava molto giovane, gli occhi e i capelli risplendevano di un colore molto simile al platino, anzi sembravano quasi fatti di quel materiale, non aveva la pupilla o forse era così sottile da essere impercettibile all’occhio umano.

    I lineamenti del suo volto non erano fini, tuttavia il suo sguardo tradiva la sua fanciullezza e la sua curiosità.

    Potei osservare il viso di quel giovane solo per pochi secondi, poiché l’acqua diventò improvvisamente rossa, rossa del sangue che usciva dal mio, o forse è meglio dire “dal suo”, braccio.

    Mi accasciai a terra e feci in tempo a vedere il marchio sporco di sangue sulla parte posteriore del mio polso prima di svenire, ora ne ero certo, ero nel corpo di Ishramit.



    Mi svegliai in un luogo strano, o almeno così appariva ai miei occhi, in effetti, ripensandoci, era del tutto normale: ero circondato da pali di legno mentre sulla destra c’era un’apertura dalla quale entrava una luce accecante, sopra di me vedevo un tetto di paglia, ero sdraiato su di un giaciglio anch’esso dello stesso materiale del soffitto ma ai miei occhi tutto questo appariva come alieno e sconosciuto, che stessi condividendo anche i pensieri della persona in cui mi ero, inaspettatamente ritrovato?

    “Assomiglia a quello che ho visto prima.”

    La voce di Ishramit mi rimbombò nel cervello, avrei dovuto aspettarmelo, probabilmente potevo sentire i suoi pensieri come fossero stati miei.

    Davanti a me c’era un uomo sui 40 anni, alto e robusto, aveva dei folti capelli neri e portava stracci di pelle animale per coprirsi, ecco a chi si riferiva Ishramit.

    Si accorse che mi ero svegliato e disse:

    “Finalmente ti sei svegliato, come stai?”

    Ishramit non rispose, allora l’uomo continuò:

    “Riesci a capire quello che dico?”

    Ancora nessuna risposta ma tutt’ad un tratto mi voltai verso di lui e lo fissai negli occhi:

    subito vidi delle immagini, probabilmente scene della sua vita passata, poi entrai in quelli che, probabilmente, erano i suoi pensieri. Questi mi rimbombarono nella mente:

    “Chi è questo ragazzo? Da dove viene? Come mai non riesce a capire quello che dico?”

    In quel momento sorrisi, non capisco perché lo feci, fu un sorriso spontaneo o forse la presa di coscienza del ragazzo che mi ospitava?

    All’improvviso mi alzai, afferrai il forte braccio dello sconosciuto e lo portai fuori dall’apertura della capanna.


    Ultima modifica di Ishramit il Mar Set 16, 2008 4:09 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da Red Apple Lun Set 15, 2008 1:40 pm

    Complimenti! Molto bello anche questo capitolo mi ha incuriosito tantissimo** Scritto molto bene.
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    Messaggio Da Ishramit Lun Set 29, 2008 12:22 am

    5
    Alla luce del giorno




    Non immaginavo nemmeno come si potesse sentire una persona che si fosse svegliata in un mondo completamente diverso e alieno, almeno fino a quel momento.
    Non ero del tutto me stesso, vivevo quell’esperienza come se fossi io Ishramit e non era per niente piacevole: non c’erano più certezze, né un passato, né un futuro, solo il presente e quello che vedevo innanzi a me che era comunque a me sconosciuto, beh in realtà io conoscevo quasi ogni cosa ma in quel momento non riuscivo a ragionare come se fossi stato me stesso.

    Quando uscii da quel luogo, comparve davanti ai miei occhi un mondo colmo di luce.
    Subito fissai quel disco luminoso che fluttuava sopra la mia testa, probabilmente con un’espressione molto meravigliata, tanto che l’uomo che ora mi stava accanto mi disse:
    “Non conosci nemmeno il sole? E’ da esso che la luce arriva sino a noi, ma non sta sempre fermo lassù: sorge da là”e indicò una foresta non molto lontana, poi, mentre indicava la linea che separava la sagoma di una catena montuosa molto lontana dal cielo, disse: ”e si sposta sopra le nostre teste fino a che non scende sotto quella linea, per poi ripetere il viaggio. Non continuare a fissarlo, ti renderebbe cieco, poiché la luce del sole non è solo benefica, ma può anche provocare grandi danni.”
    Osservai molto a lungo il luogo in cui mi trovavo e la persona che mi stava pazientemente dietro si offriva di spiegarmi le caratteristiche e, eventualmente, l’uso di ogni cosa si trovasse sotto la mia attenzione. Così scoprii di trovarmi in un villaggio composto da otto capanne uguali a quella in cui mi ero svegliato, oltre ad una più grande nella qual viveva colui che guidava la comunità formata, al momento, da ventitré persone. Le abitazioni erano disposte in cerchio e la più grande troneggiava a Est, in modo che se si fosse entrati nel villaggio di mattina, si sarebbe visto il sole innalzarsi sopra ad essa, al centro vi era un braciere, probabilmente usato per i bivacchi.
    Non molto lontano sorgeva una foresta fitta e rigogliosa, di quelle che non si vedono più di questi tempi, dal limitare di questa un ampio prato si estendeva fino al villaggio, poi proseguiva fino ai monti. Non c’erano campi, quindi le principali fonti di cibo per gli abitanti erano probabilmente la caccia e la raccolta dei frutti del sottobosco.
    Mentre osservavo quella “nuova realtà” un altro uomo si avvicinò a quello di prima. Anche questo era vestito con pelli di animali ma era più basso e aveva ei capelli di un castano molto chiaro ed era anche più giovane.
    Costui m’indicò e cominciò una discussione animata con l’altro:
    “Chi diamine è quello?”
    “L’ho trovato morente sulla riva del fiume tre giorni fa, ho dovuto soccorrerlo.”
    “Non pensi che ci siano già abbastanza problemi qui? Quello potrebbe portarci via tutto! Non posso pensare che sarai tu a guidarci dopo la morte di tuo padre!”
    “Aveva bisogno del mio aiuto e io gliel’ho offerto, poi non sembra pericoloso, pare che abbia perso la memoria.”
    “Fa come vuoi, io ti ho avvisato!”
    E se ne andò irritato mentre l’altro si rivolgeva a me:
    “Non farci caso, è solo un ragazzino, prima o poi capirà…”
    Così ci incamminammo verso la capanna più grande quando una donna dai lunghi capelli neri ci avvicinò:
    “Chi è questo ragazzo Ahmbara?”
    E quell’uomo di cui in quel momento scoprivo il nome rispose:
    “Oh Kaire, lui è un ragazzo che ho trovato tre giorni al fiume, non so altro di lui, sembra capirmi ma non mi ha ancora palato…”
    “Beh, perché si comporta come un animale? Ha paura di me?”e si mise a ridere.
    Solo in quel momento mi accorsi di essermi nascosto dietro ad Ahmbara, non so perché lo feci, fu un gesto istintivo, come se avessi paura di lei non perché incutesse timore, ma perché il mio istinto mi suggeriva di tenermi lontano da lei.
    “Non lo so, non l’ha fatto con nessun altro… Forse un giorno lo capiremo ma adesso devo andare da mio padre, a dopo!”
    Così entrammo nella capanna del capo del villaggio, qui alcune persone pregavano in ginocchio intorno ad un giaciglio su cui era sdraiato un uomo molto anziano.
    “Sei tonato Ahmbara?”
    “Sì, sono qui padre, come stai oggi?”
    “Non penso che vivrò fino a domani, la mia ora è giunta ormai, ora tocca a te guidare il tuo popolo.”
    Poi aprì gli occhi, guardò attentamente il figlio poi incrociò il mio sguardo.
    Vidi tutto il suo passato nel suo sguardo, era pieno di momenti tristi ma quelli felici erano anche di più, dopo qualche istante il vecchio distolse lo sguardo e disse:
    “Finalmente sei arrivato, sarai tu a trovare il luogo in cui vivranno i miei discendenti. Ora mi ricongiungerò con i miei padri, ci rivedremo un giorno.”
    Detto questo abbassò il capo e chiuse gli occhi per sempre.
    “La morte lo ha preso con sé” mi disse il figlio in lacrime “ prima o poi succederà a tutti noi…”
    “Morte...”
    Fu questa la prima parola che uscì dalla bocca di Ishramit in quello strano mondo, e lo avrebbe accompagnato per la durata della sua lunghissima vita. Sarebbe stata l’unica certezza per lui, il punto fisso dei suoi pensieri.
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    Messaggio Da Dark Sertum Mar Set 30, 2008 8:03 pm

    Se posso permettermi di dare pareri direi che con l'utilizzo della punteggiatura ci siamo, e anche col lessico te la cavi bene. Per il resto mi incuriosiva già dai primi tre capitoli, quindi che dire? Complimenti!
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    Messaggio Da Red Apple Mer Ott 01, 2008 3:03 pm

    Complimenti! Ho dovuto leggere questo capitolo a spezzoni, perchè impossibilitato di leggerlo tutto insieme per mancanza di tempo, o stamparlo. In ogni caso devo dire che m'è piaciuto veramente molto, ed è stato appassionante. Me lo sto rileggendo come si deve, adesso. Complimenti^^
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    Messaggio Da Ishramit Mer Nov 12, 2008 2:32 pm

    Modiicato il primo capitolo:
    Leonard Rhine ha moglie e figlia che, quando torna a casa dopo aver incontrato Ishramit, sono fuori per una festa di compleanno.
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    Messaggio Da Ishramit Mer Nov 26, 2008 8:58 pm

    6

    La tana dei serpenti

    L’indomani mi svegliai ancora una volta nella capanna ma mi accorsi subito che Ahmbara non era con me, così mi alzai e uscii da lì.
    Appena uscito notai che qualcosa non quadrava: il villaggio era deserto. Quindi ispezionai un po’ il luogo che, stranamente, era rimasto tale e quale alla sera precedente, come se il tempo si fosse fermato o qualcuno avesse fatto scomparire tutti gli abitanti.
    Ad un tratto sentii il rumore di un corno in lontananza, lo seguii e arrivai alla foresta, in quel momento capii perché nell’abitato non vi era più nessuno.
    Vidi dei cadaveri legati agli alberi, alcuni dovevano essere rimasti lì per mesi, altri erano morti da poco. Uno in particolare attirò la mia attenzione: era il capo villaggio morto il giorno prima sotto i miei occhi.
    Ero così preso da tali corpi che a malapena vidi le persone che pregavano strette attorno all’albero su cui riposava il padre di Ahmbara. Mi avvicinai e capii che il suono del corno proveniva da lì, infatti chi lo aveva suonato era con gli altri.
    Restai in silenzio per qualche minuto, dopodiché Ahmbara mi si avvicinò e mi chiese:
    “Sei già sveglio? Ieri sera sei svenuto, avresti dovuto riposare.”
    Ed io mentii:
    “Non ritenevo giusto non venire qua con voi, soprattutto dopo che mi hai accolto anche non sapendo chi sono e da dove vengo.”
    Egli, stupito, rispose:
    “ Ora riesci a parlare?”
    “Sì, ieri non riuscivo a dire nulla, pensavo di non esserne capace, ma ora ho superato quel momento… Che cosa state facendo qui?”
    La domanda accese un sottile sorriso sul suo volto, forse pensando che avrebbe risposto a essa, anche se non gli fosse stata posta, e lo fece, sereno:
    “Dopo la morte di una persona, ella viene legata ad uno degli alberi di questa parte della foresta, poi ci riuniamo tutti qui per salutare per l’ultima volta i nostri cari, mio padre rimarrà qui finché la natura non lo vorrà indietro, allora scomparirà per sempre e nessuno lo vedrà più.”
    Un’ultima nota del corno pose fine al rito funebre ed ognuno si avviò verso la propria casa.
    Lungo il cammino si poteva già percepire aria di festa, tutti erano gioiosi, quasi dimentichi del lutto passato.
    Appena arrivati al villaggio, il corno suonò di nuovo, ma questa volta ne uscì un suono allegro, e tutti si avvicinarono al centro del villaggio, dove il suonatore aveva iniziato a parlare:
    “Anche se questo è un momento difficile per noi che abbiamo dovuto salutare per l’ultima volta il nostro caro capotribù, dobbiamo anche festeggiare, sia perché egli ora ci osserva con i nostri antenati, sia perché è giunto il momento di accogliere una nuova persona tra noi! Vieni avanti, Ishramit!”
    Rispondendo all’invito, mi avvicinai al centro del cerchio creatosi attorno all’ uomo che stava parlando, e questi mi afferrò e mi strinse tra le sue braccia.
    “Questo ragazzo è stato trovato qualche giorno fa vicino al fiume che porta alla nebbia, non ricorda nulla del suo passato, ma verrà accolto ugualmente come un fratello da ogni abitante di questo villaggio, nessuno escluso. Mi raccomando.”
    Mentre stava dicendo questo, mi accorsi che l’espressione di un giovane si era alterata, poi ricordai di averlo visto il giorno precedente, mentre si rivolgeva adirato ad Ahmbara.
    “E’ giunto il momento di annunciarvi un altro evento lieto: da oggi Ahmbara ci guiderà, come suo padre prima di lui, nella vita della nostra comunità…”
    Prima ancora che finisse di parlare chi era seduto si alzò in piedi, e tutti portarono una mano davanti alla bocca, emettendo un suono prolungato ma interrotto da brevi pause provocate dalla chiusura delle bocce provocata dalle mani che andavano avanti e indietro davanti ad esse. Doveva essere una sorta di applauso, così imitai gli altri ritornando nel cerchio.
    Il nuovo capo villaggio si diresse verso il suonatore di corno e prese la parola:
    “Mio padre è stato una grande guida per noi, e spero in cuor mio di poter essere come lui, e portare lontano il nostro orizzonte e magari arrivare nella terra dove dimorano gli dei, e vivere con loro!”
    L’applauso venne ripetuto, dopodiché il cerchio si sciolse e si iniziò a cantare e giocare e in molti si rivolsero a me, per la maggior parte bambini, e iniziarono a fare domande ma a molte di esse non seppi rispondere, poiché riguardavano tempi che non potei (o non volli) ricordare.
    Stavo per andare a dormire quando Kaire si avvicinò a me e mi chiamò. Mi immobilizzai, la paura mi attanagliava, ma alla fine riuscii a voltarmi
    “Cosa c’è Kaire?”
    “Oh, hai imparato a parlare…Vorrei chiederti alcune cose…”
    “Ad esempio?”
    “Beh, per prima cosa dimmi perché hai paura di me, come può farti paura una ragazza?”
    “Non lo so, qualcosa dentro di me mi dice che devo temerti, che sei.. pericolosa.”
    “Evidentemente quel “qualcosa dentro di te” si sbaglia, come posso essere pericolosa io? Non potrei farti del male in nessun modo…”
    Un’immagine si materializzò davanti ai miei occhi: un piede femminile che scende con forza, poi il nulla.
    “Forse puoi armi molto male, è il mio sangue che me lo dice…”
    “Va bene, orse posso farlo, ma non lo farò, chiaro?”
    “Chiaro, devi chiedermi qualcos’altro?”
    “Sì, non ho mai visto nessuno con occhi come i tuoi…”
    “Che cos’hanno di strano i miei occhi?”
    “Sono… diversi, sembrano nascondere l’infinito, eppure non sembrano occhi che possono vedere, sono bianchi, o forse grigi, come la nebbia, da dove vieni hanno tutti occhi come i tuoi?”
    “Non lo so, non ricordo nulla del mio passato…”
    “Va bene, credo che per oggi non riuscirò a scoprire nient’altro di te… Vado a dormire, ci vediamo domani!”
    “A domani… Aspetta!”
    Kaire stava già per andarsene quando la chiamai, ma si voltò verso di me
    “Cosa c’è?”
    “I tuoi occhi invece come sono?”
    “Non li vedi?”
    “Si ma… Mi piacerebbe vederli meglio”
    “Vuoi che venga più vicino?”
    “Sì, grazie”
    Così si avvicinò, incrociai il suo sguardo, i suoi occhi verdi risaltavano con la sua carnagione scura, vidi sofferenza, amore e… Ahmbara.
    “Stai soffrendo in questo periodo…”
    “Ti è bastato guardarmi negli occhi per scoprirlo?”
    “Sì, tu provi qualcosa di molto forte per Ahmbara, qualcosa che io non conosco, sogni di vivere per sempre tra le sue braccia, ma non hai il coraggio di confessarglielo.”
    “E’… vero, ora sei tu a farmi paura…”
    “Voglio aiutarti Kaire, parlerò con lui.”
    “Va bene, fallo pure… Ma non essere troppo esplicito, dimmi solo se lui prova lo stesso sentimento per me. Ora vado, Buona notte!”
    “Aspetta, devo dirti un’altra cosa…”
    “Cosa?”
    “Che ora so che non puoi farmi del male. Buonanotte!”
    Così ci separammo e mi coricai sul giaciglio, mentre la festa continuava fuori della capanna.


    Quando mi addormentai Ishramit mi parlò attraverso il suo sogno:
    “Vissi lì per giorni, che diventarono settimane, poi mesi, fino a poterne contare più di trentasei, mi sentivo a casa in quei luoghi, ed ero felice, tutti mi trattavano come se fossi uno di loro, o quasi… Purtroppo, però, non riuscii a mantenere quanto avevo detto a Kaire, poiché Ahmbara era sempre molto impegnato e, quando ero con lui, le situazioni non erano adatte a rivelazioni del genere.”
    Mi svegliai in un caldo mattino estivo di più di tre anni dopo e, quando uscii da una tenda che non era quella in cui ero entrato in quella notte, scoprii che il villaggio non era affatto cambiato, oltre ai suoi abitanti che erano, naturalmente, un po’ invecchiati.
    Ero sul sentiero che portava alla foresta, quando fui fermato da Ahmbara che si stava dirigendo verso di me con quattro compagni, uno di quelli era quel ragazzo che tre anni prima non voleva che io entrassi a far parte della loro gente: Ahlakim. Dopo avermi raggiunto, il capo villaggio mi disse:
    “Ishramit, ho trovato qualcosa che potrebbe interessarti. Vieni con noi, e portati dietro un coltello, potrebbe essere pericoloso…”
    “Ho già il coltello, stavo andando a caccia, dove andiamo?”
    La sua espressione si faceva sempre più grave:
    “Dove il fiume incontra il lago, dove inizia la nebbia”
    Sapevo che quella zona non era molto frequentata, dato che molti animali aggressivi vi dimoravano.
    “E siamo solo noi sei? Pensavo che quello fosse il luogo più pericoloso da queste parti…”
    “Non sarebbe saggio far vedere certe cose ad altri, e noi le abbiamo già viste, se non avessi saputo che ti riguardano le avrei mostrate neanche a te.”
    Dopo mezz’ora di cammino giungemmo al fiume, lo stesso fiume vicino al quale mi ero svegliato tre anni prima.
    Gli altri mi condussero in una grotta, la luce solare non entrava al suo interno ma riuscivo ugualmente a sentire i serpenti che strisciavano vicino ai miei piedi ma che, stranamente, non provavano a mordermi. Più in profondità vi era una biforcazione, a quel punto Ahmbara mi disse di prendere la strada che andava a destra. Una volta arrivato in fondo, fui accecato da una forte luce rossa. Quando i miei occhi si abituarono, riuscii a vedere i segni sul muro, essi erano scritti con un liquido rosso, ma non poteva essere sangue, emanava luce propria…
    Al centro della parete vi era un grosso simbolo, formato da due cerchi concentrici tra cui c’erano delle scritture che io non sapevo leggere, dentro al cerchio più interno vi erano altri tre cerchi e altri simboli a me sconosciuti. Sotto vi era scritto:
    “Qui ha avuto inizio il percorso, qui esso si svolge e finisce, non vi è nulla oltre questa stanza poiché qui sono il presente, il passato e il futuro, oh Ishramit, figlio del Serpente.”
    Ad un tratto i cerchi iniziarono a girare, un rumore assordante proveniva da quel simbolo, il braccio iniziò a farmi male, tolsi la fasciatura e ricordai, dato che da molto tempo non osservavo più il mio polso, di avere lo stesso simbolo su di esso, persi del sangue, molto sangue, poi, quando vidi che alcuni serpenti lo stavano bevendo, crollai a terra e svenni, ancora una volta.











    Questo è l'ultimo capitolo che posto qui, quando ne finirò altri avviserò, in modo che chi fosse interessato potrà chiedermeli.
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    Messaggio Da Red Apple Mar Dic 02, 2008 11:23 pm

    Purtroppo in questo momento non mi è possibile commentarti ampiamente il continuo della tua Fic, però posso dirti che l'ho letto e mi è piaciuto molto, e continua ad interessarmi, e anzi, secondo me sei migliorato da prima.
    Cercherò comunque di commentare a modo, in maniera migliore perlomeno, domani^^
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    Messaggio Da Ishramit Mer Dic 03, 2008 1:02 am

    Red Apple ha scritto:Purtroppo in questo momento non mi è possibile commentarti ampiamente il continuo della tua Fic, però posso dirti che l'ho letto e mi è piaciuto molto, e continua ad interessarmi, e anzi, secondo me sei migliorato da prima.
    Cercherò comunque di commentare a modo, in maniera migliore perlomeno, domani^^
    Aspetto il tuo commento di domani :P
    Comunque grazie;)
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    Messaggio Da Ishramit Lun Gen 26, 2009 5:49 pm

    Terminato il capitolo 7: Andata e Ritorno.
    Chi lo volesse leggere chieda per PM.
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    Messaggio Da Red Apple Mar Gen 27, 2009 9:19 pm

    Letto il capitolo^ ^ Molto bello anche questo, e come al solito rendi il capitoloo molto appassionante. Me lo sono praticamente bevutoxDD
    Complimenti ^ ^
    Spero di leggere presto il prossimo^ ^
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    Messaggio Da Ishramit Mar Gen 27, 2009 11:38 pm

    Grazie, vedrò di fare qualcosa per il prossimo ma ho poche idee(si svolgerà in un luogo molto differente e dovrò caratterizzare altri personaggi e (forse) inserire anche personaggi storici, quindi ne ho da pensare XD.

    Nessun commento in particolare? Magari qualcosa che non fila bene o cose del genere?
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    Messaggio Da Red Apple Mar Gen 27, 2009 11:41 pm

    No, non ho notato niente di particolare^^ Ho letto velocemente ed è tornato tutto°-° Comunque a breve - si speraxDD - lo leggerò di nuovo questo^^ Con un po' più di calma appena ho fatto.
    VabbèxD Non volevo metterti fretta.
    Scrivilo quando hai tempo e ideexDD *^*
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    Messaggio Da Ishramit Ven Giu 05, 2009 2:51 pm

    Terminato anche il capitolo 8:civiltà

    Come sopra.
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    Messaggio Da Ishramit Lun Set 21, 2009 10:06 pm

    Anche il 9: Ricordo.

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