Ecco il pezzo di un interessantissimo articolo sulle spese dell'EI l'esercito del futuro. Vi consiglio di leggerlo: è davvero rivoluzionario.
Un interessante articolo di qualche giorno fa comparso sul sito web del Corriere della Sera a firma Giovanni Caprara illustra con dovizia di particolari il grande sforzo economico messo in atto dal nostro Paese per dotare le forze armate di mezzi tecnologici all’avanguardia che consentano all’Italia di allinearsi agli standard degli alleati con i quali opera nei vari teatri di guerra mondiali. Uno sforzo, giudicato dal giornalista del Corriere indispensabile per essere protagonisti con eguali diritti rispetto agli altri partner della Nato, la cui entità sembra smentire le preoccupazioni esternate dalle molte persone che in questi giorni piagnucolano lamentando il taglio delle spese militari indotto dalla prossima finanziaria.
Al soldato del futuro, equipaggiato come un robot e destinato a diventare parte integrante di una rete tecnologica che unisce in tempo reale tutte le forze in campo, sembra non mancheranno assolutamente...
La nuova portaerei Cavour, costata 1,3 miliardi di euro sta per sostituire la Garibaldi. E’ già stata certificata dalla Nato come sede di comando ed ospiterà a bordo 20 caccia a decollo verticale JSF (quelli da 60 milioni di dollari l’uno) alcuni elicotteri e 1200 persone di equipaggio.
Il primo nuovo cacciatorpediniere lanciamissili Andrea Doria, al quale presto si aggiungerà il Caio Duilio è già disponibile a La Spezia dal dicembre scorso. Le due unità fanno parte del programma italo/francese Orizzonte che prevede anche la costruzione di 2 navi destinate alla Francia, per un costo di competenza italiana di circa 1,5 miliardi di euro. L’Andrea Doria ospita a bordo elicotteri, 48 missili Aster, lanciasiluri e un equipaggio di 210 uomini.
A partire dal 2012 saranno disponibili 10 nuove fregate multimissione Fremm che rappresentano un vero e proprio concentrato di tecnologia dal costo complessivo di 5,6 miliardi di euro, ognuna delle quali disporrà di 145 uomini d’equipaggio.
A concludere il lungo elenco ci sono i 2 nuovi sottomarini Todaro e Scirè costruiti di concerto con la marina tedesca che dispongono per la prima volta di un innovativo motore a celle a combustibile e sono costati 970 milioni di euro.
Per fare fronte alla “rivoluzione digitale” l’esercito ha investito nel solo 2007 la cifra di 887 milioni di euro utilizzati per progettare e produrre nuovi veicoli blindati, parte dei quali realizzati con la collaborazione dell’Iveco, ed equipaggiare il soldato del futuro con apparati tecnologici degni di un robot. Le soluzioni rappresentano quanto di più fantascientifico si possa immaginare e spaziano dai computer palmari alle telecamere da montare sul fucile, dalle radio con trasmissioni digitali ai navigatori da porre sull’avambraccio, dai visori diurni e notturni di ultima generazione ai giubbetti protettivi di tessuto variabile a seconda del genere di operazione da svolgere. Ai soldati – robot sarà inoltre garantita una rapida capacità di spostamento mediante l’utilizzo dei nuovi elicotteri AgustaWestland Nh-90 frutto di una cooperazione internazionale che richiederà l’investimento di 159 milioni di euro per il solo 2009.
Un interessante articolo di qualche giorno fa comparso sul sito web del Corriere della Sera a firma Giovanni Caprara illustra con dovizia di particolari il grande sforzo economico messo in atto dal nostro Paese per dotare le forze armate di mezzi tecnologici all’avanguardia che consentano all’Italia di allinearsi agli standard degli alleati con i quali opera nei vari teatri di guerra mondiali. Uno sforzo, giudicato dal giornalista del Corriere indispensabile per essere protagonisti con eguali diritti rispetto agli altri partner della Nato, la cui entità sembra smentire le preoccupazioni esternate dalle molte persone che in questi giorni piagnucolano lamentando il taglio delle spese militari indotto dalla prossima finanziaria.
Al soldato del futuro, equipaggiato come un robot e destinato a diventare parte integrante di una rete tecnologica che unisce in tempo reale tutte le forze in campo, sembra non mancheranno assolutamente...
tanto gli armamenti più sofisticati quanto la tecnologia all’avanguardia attraverso la quale farli funzionare.
Dall'ottobre scorso nelle basi di Gioia del Colle e Grosseto prendono il volo i primi 29 supercaccia Typhoon, costruiti da Alenia Aeronautica - Finmeccanica e Avio, ognuno dei quali è costato 70 milioni di euro, un nuovo gruppo di 46 velivoli della stessa specie sarà disponibile entro il 2012 per una spesa complessiva di oltre 5 miliardi di euro, mentre l’ulteriore acquisto di altri 46 esemplari è ancora oggetto di discussione. Al Typhoon andrà ad affiancarsi nei prossimi anni il nuovissimo caccia Joint Strike Fighter di realizzazione americana che costerà a seconda della versione fra i 50 ed i 60 milioni di dollari. La Marina e l’Aeronautica italiana ne hanno già ordinati rispettivamente 20 e 40 esemplari per una spesa totale di oltre 3 miliardi di dollari, al fine di sostituire gli attuali jet Tornado.
Investimenti ancora non quantificati riguarderanno anche gli aerei senza pilota e 4 nuovi PredatorB andranno ad affiancarsi ai PredatorA già impiegati dall’Aeronautica italiana in Afghanistan e in Iraq.
Dall'ottobre scorso nelle basi di Gioia del Colle e Grosseto prendono il volo i primi 29 supercaccia Typhoon, costruiti da Alenia Aeronautica - Finmeccanica e Avio, ognuno dei quali è costato 70 milioni di euro, un nuovo gruppo di 46 velivoli della stessa specie sarà disponibile entro il 2012 per una spesa complessiva di oltre 5 miliardi di euro, mentre l’ulteriore acquisto di altri 46 esemplari è ancora oggetto di discussione. Al Typhoon andrà ad affiancarsi nei prossimi anni il nuovissimo caccia Joint Strike Fighter di realizzazione americana che costerà a seconda della versione fra i 50 ed i 60 milioni di dollari. La Marina e l’Aeronautica italiana ne hanno già ordinati rispettivamente 20 e 40 esemplari per una spesa totale di oltre 3 miliardi di dollari, al fine di sostituire gli attuali jet Tornado.
Investimenti ancora non quantificati riguarderanno anche gli aerei senza pilota e 4 nuovi PredatorB andranno ad affiancarsi ai PredatorA già impiegati dall’Aeronautica italiana in Afghanistan e in Iraq.
La nuova portaerei Cavour, costata 1,3 miliardi di euro sta per sostituire la Garibaldi. E’ già stata certificata dalla Nato come sede di comando ed ospiterà a bordo 20 caccia a decollo verticale JSF (quelli da 60 milioni di dollari l’uno) alcuni elicotteri e 1200 persone di equipaggio.
Il primo nuovo cacciatorpediniere lanciamissili Andrea Doria, al quale presto si aggiungerà il Caio Duilio è già disponibile a La Spezia dal dicembre scorso. Le due unità fanno parte del programma italo/francese Orizzonte che prevede anche la costruzione di 2 navi destinate alla Francia, per un costo di competenza italiana di circa 1,5 miliardi di euro. L’Andrea Doria ospita a bordo elicotteri, 48 missili Aster, lanciasiluri e un equipaggio di 210 uomini.
A partire dal 2012 saranno disponibili 10 nuove fregate multimissione Fremm che rappresentano un vero e proprio concentrato di tecnologia dal costo complessivo di 5,6 miliardi di euro, ognuna delle quali disporrà di 145 uomini d’equipaggio.
A concludere il lungo elenco ci sono i 2 nuovi sottomarini Todaro e Scirè costruiti di concerto con la marina tedesca che dispongono per la prima volta di un innovativo motore a celle a combustibile e sono costati 970 milioni di euro.
Per fare fronte alla “rivoluzione digitale” l’esercito ha investito nel solo 2007 la cifra di 887 milioni di euro utilizzati per progettare e produrre nuovi veicoli blindati, parte dei quali realizzati con la collaborazione dell’Iveco, ed equipaggiare il soldato del futuro con apparati tecnologici degni di un robot. Le soluzioni rappresentano quanto di più fantascientifico si possa immaginare e spaziano dai computer palmari alle telecamere da montare sul fucile, dalle radio con trasmissioni digitali ai navigatori da porre sull’avambraccio, dai visori diurni e notturni di ultima generazione ai giubbetti protettivi di tessuto variabile a seconda del genere di operazione da svolgere. Ai soldati – robot sarà inoltre garantita una rapida capacità di spostamento mediante l’utilizzo dei nuovi elicotteri AgustaWestland Nh-90 frutto di una cooperazione internazionale che richiederà l’investimento di 159 milioni di euro per il solo 2009.
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