SILENT HILL: HOMECOMING
Nel Febbraio del prossimo anno il videogioco Silent Hill: Homecoming arriverà sugli scaffali europei per PS3, Xbox360 e PC(non ho riportato la copertina della versione PC dato che queste sono quelle per la zona americana e quella asiatica, in cui tale versione viene venduta solo online) ma, dato che la PS3 non presenta i blocchi regionali che non permetterebbero l’utilizzo di “importati” e il gioco è sottotitolato in italiano, sono riuscito a rimediarne una copia e a scrivere questa recensione.
Nonostante lo sviluppo del gioco sia stato affidato a Double Elix(uno studio americano) esso non è stato snaturato: infatti il gioco rimane nei parametri della serie e le atmosfere sono, anche questa volta, terrificanti.
Trama: voto 8
Il protagonista di questo Survival Horror è Alex Shepherd, un militare che, tornando a casa(Homecoming) dalla guerra, trova la sua città natale, Shepherd’s Glen, molto diversa da come la ricordava:
Infatti i negozi sono tutti chiusi, le strade in rovina, mostri aberranti che popolano le strade e gli abitanti ridotti notevolmente di numero. In poco tempo scoprirà che la madre è in stato catatonico e il fratello Joshua scomparso. Quindi partirà alla sua ricerca che lo porterà a dolorose rivelazioni e, soprattutto, a Silent Hill.
Le varie persone che incontra durante il suo viaggio sembreranno non essere collegati tra loro ma, con l’avanzare della storia, i loro ruoli saranno chiari. Alex è ben caratterizzato come la maggior parte dei personaggi, e questo contribuisce a formare una trama veramente buona, anche se poco equilibrata(infatti nella seconda parte del gioco lo scorrere degli eventi sarà molto più veloce che nella prima)
Gameplay: voto 8,5
Il sistema di gioco è profondamente cambiato dai precedenti capitoli: ora infatti i combattimenti e il controllo del personaggio sono molto più dinamici e divertenti.
Alex si muoverà infatti usando uno degli stick analogici, mentre la visuale sarà manovrata con l’altro, in modo da poter esplorare liberamente l’ambiente circostante e da cogliere anche i dettagli delle ambientazioni. Durante i combattimenti potremo usare un discreto numero di armi bianche (coltello, tubo di ferro, accetta, ecc.)mentre le armi da fuoco saranno solo quattro(pistola, fucile, carabina e una “sorpresa” ottenuta vedendo un determinato finale).
Il combattimento in mischia è più complicato rispetto ai precedenti capitoli: infatti con un tasto si sferreranno colpi rapidi ma deboli, con un altro colpi potenti ma lenti e con un altro ancora si potranno schivare i colpi nemici. Questi tasti potranno essere premuti in sequenza per sferrare combo potenti.
Nell’uso delle armi da fuoco, lo studio è ricorso all’utilizzo di un sistema di mira semplice, premendo un tasto comparirà il mirino che ci permetterà di scegliere la direzione dello sparo, che avverrà premendone un altro. Comunque non si ricorrerà spesso a questo sistema, poiché le munizioni sono scarse e preferiremo tenerle per i nemici più forti. Infatti, benché Alex sia un militare, i mostri ci daranno molto filo da torcere, essendo veloci e “intelligenti”.
Tra di essi figureranno le solite infermiere(nel gioco infatti visiteremo un ospedale), cani, insetti e altri mostri difficilmente riconducibili ad esseri reali. In ogni caso sono realizzati tutti molto bene dal punto di vista grafico, e reagiranno alla luce della nostra torcia e ai rumori che provocheremo se dovessimo spostare accidentalmente gli oggetti dello scenario.
Una nota negativa deve essere attribuita agli enigmi che sono, purtroppo, per la maggior parte banali e privi dello stile classico della serie.
Caratteristiche tecniche: voto 8
La grafica non è delle migliori, anche se di grande impatto. In particolare alcune textures sono poco dettagliate come i capelli dei personaggi femminili. In compenso i volti sono fatti bene come le ambientazioni, alcune delle quali sono davvero maestose. La fisica degli elementi degli scenario poteva essere migliore, gli oggetti infatti si spostano anche esercitando pochissima energia.
Audio: voto 9,5
Anche questa volta le melodie di Akira Yamaoka, alcune delle quali cantate da Mary Elizabeth McClynn sono eccelse e contribuiscono enormemente a creare un’atmosfera terrificante; anche il doppiaggio inglese è molto buono. Il tutto serve anche a coinvolgere molto il giocatore.
Longevità: voto 7,5
Il gioco, come di consueto, non è molto lungo, ma i cinque finali disponibili invogliano a ripeterlo altrettante volte, anche perché con ogni finale si sbloccheranno costumi e armi bonus, così da aumentare le ore di gioco.
Voto finale: 8,5
Nel complesso è un buon gioco, anche se non riesce a raggiungere il livello dei primi capitoli.
Finalmente Silent Hill è tornato a casa offrendoci, dopo quattro anni, un nuovo e degno capitolo per console “casalinghe”.
Nel Febbraio del prossimo anno il videogioco Silent Hill: Homecoming arriverà sugli scaffali europei per PS3, Xbox360 e PC(non ho riportato la copertina della versione PC dato che queste sono quelle per la zona americana e quella asiatica, in cui tale versione viene venduta solo online) ma, dato che la PS3 non presenta i blocchi regionali che non permetterebbero l’utilizzo di “importati” e il gioco è sottotitolato in italiano, sono riuscito a rimediarne una copia e a scrivere questa recensione.
Nonostante lo sviluppo del gioco sia stato affidato a Double Elix(uno studio americano) esso non è stato snaturato: infatti il gioco rimane nei parametri della serie e le atmosfere sono, anche questa volta, terrificanti.
Trama: voto 8
Il protagonista di questo Survival Horror è Alex Shepherd, un militare che, tornando a casa(Homecoming) dalla guerra, trova la sua città natale, Shepherd’s Glen, molto diversa da come la ricordava:
Infatti i negozi sono tutti chiusi, le strade in rovina, mostri aberranti che popolano le strade e gli abitanti ridotti notevolmente di numero. In poco tempo scoprirà che la madre è in stato catatonico e il fratello Joshua scomparso. Quindi partirà alla sua ricerca che lo porterà a dolorose rivelazioni e, soprattutto, a Silent Hill.
Le varie persone che incontra durante il suo viaggio sembreranno non essere collegati tra loro ma, con l’avanzare della storia, i loro ruoli saranno chiari. Alex è ben caratterizzato come la maggior parte dei personaggi, e questo contribuisce a formare una trama veramente buona, anche se poco equilibrata(infatti nella seconda parte del gioco lo scorrere degli eventi sarà molto più veloce che nella prima)
Gameplay: voto 8,5
Il sistema di gioco è profondamente cambiato dai precedenti capitoli: ora infatti i combattimenti e il controllo del personaggio sono molto più dinamici e divertenti.
Alex si muoverà infatti usando uno degli stick analogici, mentre la visuale sarà manovrata con l’altro, in modo da poter esplorare liberamente l’ambiente circostante e da cogliere anche i dettagli delle ambientazioni. Durante i combattimenti potremo usare un discreto numero di armi bianche (coltello, tubo di ferro, accetta, ecc.)mentre le armi da fuoco saranno solo quattro(pistola, fucile, carabina e una “sorpresa” ottenuta vedendo un determinato finale).
Il combattimento in mischia è più complicato rispetto ai precedenti capitoli: infatti con un tasto si sferreranno colpi rapidi ma deboli, con un altro colpi potenti ma lenti e con un altro ancora si potranno schivare i colpi nemici. Questi tasti potranno essere premuti in sequenza per sferrare combo potenti.
Nell’uso delle armi da fuoco, lo studio è ricorso all’utilizzo di un sistema di mira semplice, premendo un tasto comparirà il mirino che ci permetterà di scegliere la direzione dello sparo, che avverrà premendone un altro. Comunque non si ricorrerà spesso a questo sistema, poiché le munizioni sono scarse e preferiremo tenerle per i nemici più forti. Infatti, benché Alex sia un militare, i mostri ci daranno molto filo da torcere, essendo veloci e “intelligenti”.
Tra di essi figureranno le solite infermiere(nel gioco infatti visiteremo un ospedale), cani, insetti e altri mostri difficilmente riconducibili ad esseri reali. In ogni caso sono realizzati tutti molto bene dal punto di vista grafico, e reagiranno alla luce della nostra torcia e ai rumori che provocheremo se dovessimo spostare accidentalmente gli oggetti dello scenario.
Una nota negativa deve essere attribuita agli enigmi che sono, purtroppo, per la maggior parte banali e privi dello stile classico della serie.
Caratteristiche tecniche: voto 8
La grafica non è delle migliori, anche se di grande impatto. In particolare alcune textures sono poco dettagliate come i capelli dei personaggi femminili. In compenso i volti sono fatti bene come le ambientazioni, alcune delle quali sono davvero maestose. La fisica degli elementi degli scenario poteva essere migliore, gli oggetti infatti si spostano anche esercitando pochissima energia.
Audio: voto 9,5
Anche questa volta le melodie di Akira Yamaoka, alcune delle quali cantate da Mary Elizabeth McClynn sono eccelse e contribuiscono enormemente a creare un’atmosfera terrificante; anche il doppiaggio inglese è molto buono. Il tutto serve anche a coinvolgere molto il giocatore.
Longevità: voto 7,5
Il gioco, come di consueto, non è molto lungo, ma i cinque finali disponibili invogliano a ripeterlo altrettante volte, anche perché con ogni finale si sbloccheranno costumi e armi bonus, così da aumentare le ore di gioco.
Voto finale: 8,5
Nel complesso è un buon gioco, anche se non riesce a raggiungere il livello dei primi capitoli.
Finalmente Silent Hill è tornato a casa offrendoci, dopo quattro anni, un nuovo e degno capitolo per console “casalinghe”.
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